domenica 28 settembre 2008
Visita a Predappio e qualche altra riflessione sul fascismo.
Ogni tanto i Circoli di AN, e quindi anche il nostro, organizzano delle visite a Predappio, la città che ha visto nascere e muovere i primi passi a colui che divenne il Duce, Benito Mussolini. Può sembrare a volte un patetico nostalgico viaggio tra ricordi di altri tempi, in realtà visitare i luoghi mussoliniani, a partire dalla tomba di famiglia, è un tributo ed un rispettoso omaggio ad un uomo che ha fatto la Storia d'Italia e del mondo, e che pur negli errori è riconosciuto come uno dei personaggi più illustri e celebri, ed è l'artefice dell'unico movimento politico genuinamente italiano come fu il fascismo, un movimento che altri popoli hanno cercato di comprendere e talvolta tentato di imitare. Il comunismo invece se ci pensiamo bene è un movimento politico concepito in Germania e cresciuto in Russia. Poi come tutti i movimenti rivoluzionari, c'è sempre nella foga del mutare degli eventi, qualcosa di imprevedibile, qualcosa che sfugge al controllo e alla ragione. Ci chiediamo però come mai malgrado la Rivoluzione Francese abbia partorito un mostro come Robespierre che col suo terrore dimezzò la popolazione francese a suon di ghigliottina, e poi Napoleone soggiogò tutta l'Europa cancellando stati sovrani come la Repubblica di Venezia e opprimendo i cattolici e compiendo atrocità inaudite ad esempio in Spagna, nessuno si sogna di condannare quel periodo storico. E' vero l'Italia entrò in guerra nel '40 e fece il peggior affare di tutta la sua storia, ma anche Caravaggio ha ucciso un uomo, ma quello che di buono ha fatto resta. Poi visitare Predappio vuol dire conoscere la gente di Romagna, e capire anche cosa può aver spinto l'uomo Benito Mussolini a fare le cose buone che ha fatto, perchè i romagnoli sono operosi, creativi, rapidi nelle decisioni e volitivi, e anche a capire come possa aver ceduto a certe lusinghe, quell'inguaribile ottimismo e fiducia che questa gente ha nel prossimo a volte può venire tradita e questo è forse il loro più bel difetto, bello perchè comunque è tipico di un indole positiva. Inoltre è un modo per conoscere la cultura mussoliniana, perchè no la cucina locale, e anche per studiare il fenomeno di questa singolare convivenza tra amministrazioni rosse e visitatori di tutt'altro orientamento.
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