domenica 29 giugno 2008

Ma perchè Di Pietro non se ne va in Mozambico? (Con tutto il rispetto per il Mozambico...)

Che misterioso ed incomprensibile paese che è l'Italia. Accade che un pecoraro semianalfabeta chissà perchè e chissà per come diventi giudice, ed accade che un giudice da quattro soldi di una estrema periferia giudiziaria osi mettere in discussione un politico che ha ricevuto voti pari alla popolazione del Belgio o dell'Olanda tutta insieme compresi bambini e anziani. Qua da noi un raccomandato analfabeta che si esprime peggio di Lino Banfi nei film degli anni 70 prima fa il giudice, male fino al punto di spingere qualche povero disgraziato accusato di non si sa bene cosa al suicidio. Ciò a guisa di quanto similmente accade al protagonista del "Processo" di Franz Kafka. Poi questo giudice, per colpa dei mass media sensibili al fascino sinistro di S.Toro e compagni diventi quasi un idolo delle folle, anche se grazie a Dio solo per pochissimo. E qundi finisce addirittura per fondare un partito cucito a puntino sulla sua persona. Poi succede addirittura che questo personaggio che rassomiglia al maniaco che nei miserabili di Victor Hugo perseguita Jean Valjean, sia in parlamento mentre un partito storico anche se estremamente discutibile come quello comunista ne resti fuori. Tutto ciò naturalmente grazie alla "furbizia" di gente come Veltroni e Fassino. Ora come c'era da aspettarsi da un soggetto simile sta dando da matto. Ci copre di vergogna tanto che permettetemi di dirvelo, io non mi vergogno solo di appartenere alla stessa nazione di Di Pietro, nè di parlare la stessa lingua sua (anche perchè la mia è l'italiano e la sua è simile al turco mongolo nella variante altaico occidentale), ma propriamente di appartenere alla stessa specie animale di un essere vivente simile. Preferisco pensare che io e molti altri apparteniamo alla specie homo sapiens sapiens mentre costui appartenga al genere homo bufulcus, confidiamo nei progressi della antropologia.
Bene, benissimo ha fatto con un contegno da gran signore Bossi a dire "che vada a quel paese", ma troppo buono! Con un personaggio simile veramente sentiamo la schietta nostalgia di manganelli e olio di ricino, ma solo per antipasto però.
Ebbene, sicuramente i miei articoli vi sono mancati, lo so, amici miei, ma anche io essendo fatto di ciccia e osso mi sono andato a sgranchire un po altrove, in luoghi tanto ameni da non essere raggiungibili nemmanco da internet. Ma siamo tornati. Il duro ma necessario lavoro incombe.

1 commento:

boia ha detto...

Di Pietro non va più commentato, non si può perdere tempo con stò CAZZARONE E ORTOLANO,POLITICO DELUDENTE.