martedì 27 gennaio 2009

Corsi, ricorsi e trascorsi storici.

Bene amici, dopo un periodo rilassante sulla neve, sono tornato.
Spero di non esservi mancato, ma sapete, l'uomo non vive di solo pane, a volte ci vuole anche un po' di speck!
Sono seriamente preoccupato, come immagino tutti voi, per ciò che accade a Lampedusa.
I soliti "altruisti", "umanitari", continuano a lamentare l'eccessiva durezza con cui intendiamo respingere gli arrivi in massa di extracomunitari su queste rive.
Non sarò io a rispondere a questo, ma vorrei citarvi qualche brano sintetico di un opera che fu scritta qualche tempo fa.
"Tutto cominciò con una migrazione di popoli che affamati attraversavano i nostri confini, noi li accoglievamo, davamo loro da mangiare, li accudivamo, e lavoravano per noi, erano forti, capaci di resistere alle fatiche, alle difficoltà, e presto divennero la spina del nostro esercito. Poi quando divennero sufficientemente forti, si presero tutto".
E' uno storico dell'alto medioevo e PARLA DEL CROLLO DELL'IMPERO ROMANO.
Vi sembra di trovare qualche similitudine?
A me sinceramente si.
Mi è molto piaciuto un manifesto della Lega Nord in cui si vedeva un pellerossa e sotto scritto "Loro non hanno messo un freno all'immigrazione, ora sono nelle riserve".
E' grave e preoccupante quanto accade in Francia ad esempio, dove ormai la quota di immigrati e maghrebini è talmente alta che il governo ne ha paura, e malgrado Sarkozy sia di destra recentemente tenendo conto dei rischi per l'ordine pubblico ha dovuto di fatto accogliere posizioni filoarabe. Vogliamo fare la stessa fine? Io i nemici preferisco combatterli dall'esterno che non dentro la mia casa, non voglio CAVALLI DI TROIA, e tante volte abbiamo detto la stessa cosa anche in merito a quelli che nelle nostre file sembravano essere titubanti, figuriamoci per questi invasori stranieri!
Svegliatevi italiani prima che sia troppo tardi!

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