domenica 16 novembre 2008

Il Ministro Renato Brunetta: "Spesso i fannulloni STANNO A SINISTRA!"

E noi che abbiamo sempre detto?
Adesso qualcuno molto più autorevole e competente di noi lo conferma! La mentalità di sinistra premia il lassismo ed è verissimo che chi è fannullone e pensa di avere tanti diritti e quasi nessun dovere si sente spesso e volentieri ben rappresentato a sinistra! Tutti noi conosciamo almeno un "furbetto" di sinistra che con arroganza e supponenza chiede e avanza pretese. E così mentre l'uomo di destra lavora a testa bassa pensando a costruire e produrre e dopo un tempo più o meno lungo se tutto va bene si gode i frutti del duro lavoro, l'uomo di sinistra bussa alle porte di qualcuno e dice "ti pare giusto che lui ha tutto quello e io no?" e così senza meritarlo, senza aver nessun diritto, senza aver mai alzato un dito, pretende di avere gli stessi meriti, lo stesso tenore di vita di chi ha sempre lavorato, con la scusa della pretesa "uguaglianza".

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Questo è poco ma sicuro. Epifani è uno.

boia ha detto...

Brunetta deve proseguire per la sua strada se è convinto delle sue idee. Certo all'inizio è dura ma poi alla fine verrà amato anche dai cosiddetti "Fannulloni".

Luisa Modestini ha detto...

Spero che il ministro Brunetta riesca a restituire la libertà ai lavori della P.A. Libertà di forgiare il proprio destino professionale, valorizzando le capacità, l'impegno, la preparazione dei dipendenti. Attualmente si è schiavi del sindacato-amministrazione che decide se e come dobbiamo fare carriera e quanto dobbiamo guadagnare.

liberopensiero ha detto...

Sulla lotta ai fannulloni il Paese è d'accordo. La sinistra politica è d'accordo, non la sinistra sindacale e questo produce amarezza, ma il Paese ha la forza per il cambiamento.
Sono ottimista, il Paese sta cambiando, mi dà fiducia che ci sia una parte totalitaria della maggioranza e una stragrande parte dell'opposizione che la pensa alla stessa maniera sulla pubblica amministrazione.
Non sono pessimista perché il Paese non si può più permettere l'inefficienza, l'Italia clientelare stava bene a tutti e bastava una svalutazione competitiva e l'Italia riprendeva a correre, da quando c'è l'euro abbiamo cominciato a vedere le nostre inefficienze e questo comincia a pesare in maniera insopportabile. Questo a livello macroeconomico; a livello micro, invece, la gente è incazzata e dà consenso a quelli che cambiano gioco, I politici che rompono il gioco avranno il più grande consenso.